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CENTRO DI RIABILITAZIONE POLIVALENTE A ROMA

Articolazione temporo-mandibolare

L'articolazione temporo-mandibolare (ATM) è posizionata bilateralmente e medialmente al meato acustico esterno e articola l'osso mandibolare con l'osso temporale; in particolare connette il condilo mandibolare con la fossa glenoidea del temporale interponendo fra loro un menisco.

L'ATM svolge la funzione di articolare il movimento complesso della mandibola nei tre piani dello spazio, fondamentali per la masticazione e la fonazione.

Si distinguono movimenti simmetrici:
 
  • apertura
  • chiusura
  • protrusione
  • retrusione

ed asimmetrici:
 
  • lateralità
  • masticatori
  • altri movimenti automatici

Normalmente il movimento articolare è diviso in due fasi, una rotazione del condilo su se stesso, alla quale segue una traslazione in avanti del condilo accompagnato dal menisco permettendo alla bocca la sua massima apertura.

I sintomi principali dei disordini temporo-mandibolari sono rappresentati dalla disfunzione e sono correlati per lo più ai movimenti mandibolari.

Una qualsiasi alterazione nei movimenti della mandibola dovuta ad esempio ad una malocclusione dentaria, ad un affollamento dentario, ad un precontatto, ad una otturazione imperfetta porta ad un danneggiamento di tale articolazione.

Le disfunzioni di tale articolazione, quindi, coesistono, nella maggioranza dei casi, ad altre anomalie dell'apparato stomatognatico.

Il sesso femminile è molto più colpito di quello maschile, con un rapporto di 8 a 1.

L'insorgenza della malattia si manifesta con sintomi locali:
 
  • rumori di click alle orecchie
  • affaticamento dei muscoli masticatori
  • dolore in zona periauricolare
  • dolore alla masticazione
  • fischi e ronzii

e sintomi generali:
 
  • cefalea
  • vertigini
  • dolori al collo
  • dolori alla schiena

Le classificazioni correnti suddividono le disfunzioni intracapsulari dell'ATM, spesso in correlazione con l'occlusione dentale, dai disordini extracapsulari di frequente carattere miodisfunzionale e dalle caratteristiche note cliniche sfumate e extrastomatognatiche.

L'eziopatogenesi è congenita, conformazione anatomica, deficit malformativo dei capi articolari, lassità capsulo-legamentosa o acquisita traumatica e non traumatica.

La disfunzione più frequente è la lussazione, intesa come perdita dei normali rapporti fra i capi articolari.

Si distingue una lussazione propriamente detta da una sublussazione.

La sub-lussazione, intesa come un'incompleta lussazione autolimitata, consiste in un movimento patologico di avanzamento del condilo durante la massima apertura.

Il condilo mandibolare si porta al davanti del tubercolo articolare del temporale rimanendovi bloccato per il dislocamento del disco che segue il condilo in questo movimento patologico in senso anteriore e rimanendovi compresso tra superficie articolare del condilo e la nuova zona di contatto del tubercolo temporale.

Questo movimento articolare patologico verrà riferito dal paziente come uno scatto o un click.

Lussazione interna rappresenta un quadro di incoordinazione disco-condilare in cui il menisco perde il suo normale contatto anatomico con il condilo e viene ad assumere una posizione anteriore.

Se tale quadro patologico non viene individuato precocemente si evidenzieranno allora elementi di iniziale degenerazione dei tessuti duri e molli, fino ad arrivare ad una vera e propria modificazione della normale morfologia dei capi articolari.

Una sovrapposizione di un fenomeno flogistico acuto che interessa il disco articolare già compromesso può portare ad una brusca ed improvvisa limitazione di escursione del condilo in apertura.

Si verifica cioè l'impossibilità da parte del condilo di ricatturare il disco anteroposto poichè esso, infiammato ed edematoso, rappresenta ora un ostacolo invalicabile.

Ovviamente tale fenomeno si accompagna alla scomparsa del rumore prima avvertito, ma anche e soprattutto all'impossibilità ad aprire la bocca se non per pochi millimetri.

Diversamente la lussazione esterna coincide con il cedimento delle strutture ligamentose articolari che limitano l'escursione del condilo in massima apertura.

Si verifica una distensione di tale legamento per cui il condilo, raggiunta la massima apertura orale, trasla ulteriormente superando i normali limiti anatomici accompagnata ad un rumore secco, “click”, talvolta con incapacità a richiudere la bocca.

Tra le altre patologie ricordiamo i fenomeni artrosici che determinano una degenerazione dei capi articolari; i fenomeni infiammatori come sinoviti e capsuliti associati a dolore profondo; lo spiazzamento del menisco articolare a seguito di un’alterata occlusione per la presenza di corone, protesi, ricostruzioni mal eseguite, perdita di denti che possono modificare in maniera stabile, anche se reversibile, la posizione spaziale della mandibola.

In presenza di precontatti occlusali, il sistema di controllo a feedeback programma una risposta muscolare che variando il tono dei singoli muscoli produce una traslazione della mandibola onde stabilizzarla in nuova posizione spaziale ed occlusale.

Quando insorgono fenomeni parafunzionali quali il serramento ed il bruxismo, venendo a mancare il supporto occlusale su cui scaricare la forza muscolare, si genererà un sovraccarico a livello articolare con successivo progressivo assottigliamento del bordo posteriore del menisco e degenerazione articolare.

Moltissimi casi di deficit articolari tradotti spesso in un complesso quadro sintomatologico, ben lontano talvolta dalla localizzazione dell'ATM, vengono spesso ignorati o mal interpretati.

La patologia dell'ATM dovrebbe essere affrontata a livello multidisciplinare, con il coinvolgimento dell' odontoiatra gnatologo, del chirurgo maxillo-facciale, del fisiatra e del fisioterapista.

Tutti gli esercizi riabilitativi sono mirati a diminuire la sintomatologia algica, a ripristinare la giusta mobilità articolare permettendo al paziente di gestire nel miglior modo possibile la sua articolazione temporo-mandibolare.

Il protocollo inizia con mobilizzazioni passive dell’articolazione, per continuare poi con esercizi attivi di centramento del disco, esercizi di propriocezione e di riorganizzazione del segmento specifico con il cranio ed il collo.


 
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