Paralisi ostetrica
La
paralisi ostetrica è una patologia caratterizzata dalla parziale o totale assenza di movimento dell’arto superiore del neonato causata da uno
stiramento o rottura traumatica delle radici nervose che innervano il braccio, in seguito a parti difficili o a manovre errate.
Alla nascita, il bambino avrà la tendenza a tenere il braccio fermo e disteso accanto al corpo senza i normali movimenti spontanei e riflessi che lo caratterizzano.
La diagnosi solitamente è precoce, e questo è fondamentale per iniziare subito il
trattamento fisioterapico, poichè la stimolazione immediata dei movimenti volontari e riflessi faciliterà la
reinnervazione e di conseguenza il
recupero dei movimenti non presenti.
Il programma di esercizi deve essere impostato da un
fisioterapista esperto in età evolutiva, e consisterà nella stimolazione attraverso opportune manovre dei movimenti che il braccio del bambino non riesce a fare, cosi da rinforzare i muscoli deboli e strutturare nel corso dello sviluppo una sensibilità il più possibile simile a quella dell’arto non colpito.
Le tecniche da utilizzare, a prescindere dalla entità del danno, sono specifiche per l’età evolutiva, e sono:
- Metodo Bobath
- Metodo Kabat
- Metodo Vojta
- Taping
- Trattamento fasciale
- Stimolazioni neuro-motorie, percettive e funzionali
Il fisioterapista avrà anche il compito di istruire i genitori su tutta una serie di comportamenti da adottare a casa, come il corretto posizionamento del braccio allo scopo di evitare contratture e deformità, e anche dei semplici movimenti che stimolano il bambino a muovere il braccio in tutte le direzioni, oltre a tecniche di massaggio per stimolare la sensibilità dell’arto colpito.
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